
Un gioco da bambini (Running Wild, 1988) di J.G. Ballard è un breve ma potente romanzo che esplora i lati più oscuri dell’utopia e dell’educazione perfetta. Con il suo consueto stile asciutto e analitico, Ballard ci conduce in un’indagine inquietante su una tragedia inspiegabile.
Trama
Il romanzo si apre con una scena scioccante: a Pangbourne Village, un esclusivo complesso residenziale alle porte di Londra, tutti gli adulti—genitori, personale di servizio e guardie di sicurezza—sono stati brutalmente uccisi. I bambini, invece, sono scomparsi senza lasciare traccia. La polizia, guidata dal dottor Richard Greville, deve scoprire cosa sia accaduto e trovare i responsabili. Ma le indagini rivelano una verità agghiacciante: forse il male non viene dall’esterno, ma dall’interno della stessa comunità.
Temi e Atmosfere
Come in molte delle sue opere, Ballard analizza il lato perverso del progresso e dell’ordine sociale. Pangbourne Village è una sorta di paradiso per famiglie benestanti, dove i bambini crescono protetti da ogni pericolo e privati di qualsiasi trauma o frustrazione. Ma è proprio questa perfezione artificiale a generare il disastro. I bambini, privati della possibilità di confrontarsi con il dolore e l’imperfezione, sviluppano una psicologia disturbata che li porta a ribellarsi nel modo più estremo possibile.
L’atmosfera è fredda e distaccata, quasi documentaristica, e contribuisce a rendere la storia ancora più disturbante. Ballard non cerca di creare suspense nel senso tradizionale, ma lascia che la verità emerga gradualmente, con una logica glaciale e inevitabile.
Stile e Struttura
Il romanzo si presenta come una serie di rapporti investigativi e interviste, rendendolo simile a un reportage criminologico. Questo stile, secco e impersonale, amplifica il senso di inquietudine e alienazione, caratteristiche tipiche dell’opera di Ballard.
Conclusione
Un gioco da bambini è un romanzo breve ma potente, capace di lasciare un profondo senso di inquietudine. Ballard, con la sua consueta lucidità, trasforma un’indagine poliziesca in una riflessione feroce sulla società moderna, sull’educazione e sulla natura umana. Un’opera imperdibile per chi ama la narrativa distopica e psicologica.
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