
Solenoide di Mircea Cărtărescu è un romanzo monumentale, complesso e visionario che sfida le convenzioni della narrativa tradizionale. Ambientato in una Bucarest cupa e surreale, il libro è narrato da un alter ego dell'autore, un insegnante di lingua rumena che non è mai diventato lo scrittore di successo che avrebbe voluto essere. Da questo punto di partenza apparentemente semplice si dipana un viaggio labirintico tra sogno e realtà, filosofia e misticismo, corpo e mente.
La trama, se così si può definire, ruota attorno all’esistenza ordinaria del protagonista, interrotta da esperienze straordinarie, visioni oniriche e riflessioni profonde sull'esistenza. Il vero cuore del romanzo è l'esplorazione del solenoide, un misterioso dispositivo situato nella casa in cui vive, che diventa il simbolo di una forza nascosta, capace di alterare la percezione del tempo e della realtà. Ma il solenoide non è solo un oggetto fisico: rappresenta una chiave metaforica per comprendere l’invisibile, il non detto, il senso stesso della vita.
Lo stile di Cărtărescu è denso, lirico e ipnotico. La sua scrittura si muove tra il flusso di coscienza e la prosa poetica, con descrizioni minuziose e visioni allucinate che creano un’atmosfera carica di inquietudine e meraviglia. Ogni pagina sembra un universo a sé, con digressioni filosofiche, scientifiche e autobiografiche che si intrecciano in un mosaico complesso e affascinante.
Solenoide è un libro che sfida il lettore, non offre risposte facili né una narrazione lineare. È un’esperienza di lettura totalizzante, che richiede pazienza e attenzione, ma che ripaga con una ricchezza di idee e immagini rare nella letteratura contemporanea. Il romanzo affronta temi esistenziali come la morte, il dolore, l'alienazione e la ricerca di un senso più profondo, con una potenza emotiva che colpisce nel profondo.
È un'opera che divide: può essere percepita come un capolavoro assoluto o come un testo eccessivamente complesso e oscuro. Ma proprio in questa ambiguità risiede la sua forza. Solenoide non è un libro da "capire", ma da vivere, lasciandosi trasportare dal suo ritmo ipnotico e dalle sue infinite stratificazioni. Un’esperienza letteraria rara, che resta impressa nella mente e nell’anima molto tempo dopo l’ultima pagina.
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