
Susanna Clarke, con Piranesi, ci porta in un universo sospeso tra sogno e realtà, costruendo una narrazione unica e avvolgente. Il protagonista, Piranesi, vive in una Casa infinita composta da un intricato labirinto di stanze, colme di statue enigmatiche e attraversate da maree. La sua vita è scandita dalla solitudine, dall’osservazione attenta di questo spazio misterioso e dall’occasionale presenza di un altro individuo, l’Altro, che sembra sapere più di quanto voglia rivelare.
La forza del romanzo sta nella sua capacità di evocare un senso di meraviglia e di straniamento. Clarke scrive con uno stile lirico e meditativo, capace di immergere il lettore nel mondo di Piranesi, dove il confine tra realtà e immaginazione si dissolve. Attraverso la voce ingenua e riflessiva del protagonista, il lettore scopre gradualmente verità nascoste, in un crescendo che mescola il mistero con una profonda introspezione.
Il ritmo della narrazione è volutamente lento, e alcuni potrebbero trovarlo poco coinvolgente all’inizio, ma questa scelta rafforza l’atmosfera ipnotica e l’alone di mistero che permea l’intera storia. La struttura del romanzo e la sua natura simbolica invitano a più livelli di lettura, rendendolo un’opera capace di soddisfare tanto chi cerca un’avventura quanto chi desidera riflettere su temi come la memoria, l’identità e il rapporto tra l’uomo e il divino.
Piranesi è un viaggio straordinario in un mondo diverso da qualsiasi altro, un romanzo che incanta, confonde e lascia il lettore con la sensazione di aver vissuto un’esperienza unica e indimenticabile.
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