
In La settimana bianca, Emmanuel Carrère esplora con precisione chirurgica il fragile equilibrio tra l'innocenza dell'infanzia e le ombre che si annidano dietro le apparenze. Il protagonista, Nicolas, è un bambino di dieci anni che vive un’esperienza apparentemente normale durante una settimana bianca con la scuola, ma la narrazione presto si carica di tensioni sottili e inquietanti.
Carrère costruisce un’atmosfera opprimente, fatta di silenzi, dettagli minimi e un costante senso di minaccia. La voce narrativa cattura perfettamente la confusione e la vulnerabilità del protagonista, mentre gli adulti intorno a lui si muovono tra indifferenza e ambiguità.
Il romanzo è breve ma potente, un'esplorazione psicologica che lascia il lettore con un senso di disagio duraturo. Carrère non dà risposte chiare, ma lascia aperte interpretazioni che amplificano il potere disturbante della storia. Una lettura che colpisce per la sua capacità di raccontare il non detto e il nascosto.
Aggiungi commento
Commenti