
La lunga marcia è uno dei romanzi più incisivi e disturbanti di Stephen King, scritto sotto lo pseudonimo di Richard Bachman. Pubblicato nel 1979, il libro mescola distopia, thriller psicologico e riflessione filosofica sulla condizione umana, offrendo una lettura intensa e memorabile.
La trama ruota attorno a una competizione annuale organizzata da un regime totalitario: cento ragazzi, scelti attraverso una selezione rigorosa, partecipano alla "Lunga Marcia". L'unica regola è continuare a camminare a un ritmo minimo di quattro miglia all'ora: chi si ferma o rallenta troppo riceve tre ammonizioni, dopo le quali viene eliminato... nel senso più letterale del termine. Il vincitore è l'ultimo rimasto in piedi, mentre tutti gli altri sono destinati alla morte.
La narrazione segue principalmente Ray Garraty, un ragazzo di 16 anni, mentre affronta il percorso fisico e psicologico della marcia. Attraverso i suoi occhi, King esplora il deterioramento fisico dei concorrenti, ma soprattutto quello mentale: amicizie nascono e si spezzano, rivalità si acuiscono, e la morte diventa una presenza costante e opprimente.
Punti di forza:
Profondità psicologica: King è magistrale nel delineare i pensieri e le emozioni dei personaggi. Ogni partecipante diventa un microcosmo di speranze, paure e desideri, rendendo impossibile al lettore non empatizzare con loro.
Critica sociale: La marcia può essere letta come una metafora della competizione spietata della società moderna, del sacrificio delle giovani generazioni sull'altare del successo, e della spettacolarizzazione della violenza.
Atmosfera opprimente: Il senso di claustrofobia e inevitabilità cresce con ogni pagina, tenendo il lettore incollato fino all'ultimo, scioccante capitolo.
Punti deboli:
Per alcuni lettori, il ritmo del libro può sembrare lento, dato che gran parte dell'azione si svolge lungo il percorso della marcia.
L'ambientazione distopica non è esplorata a fondo: il regime che organizza la competizione rimane in gran parte un mistero, lasciando alcune domande senza risposta.
In definitiva, La lunga marcia è un romanzo che non si dimentica facilmente. È una lettura cruda, brutale e profondamente umana, che colpisce sia a livello emotivo che intellettuale. Un must per i fan di King e per chi ama le storie che mettono a nudo le contraddizioni della natura umana e della società.
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