
Flatlandia di Edwin A. Abbott è un racconto visionario che unisce scienza, filosofia e satira sociale. Ambientato in un mondo bidimensionale, il libro segue la storia di Quadrato, un abitante di Flatlandia, e il suo incontro con esseri di altre dimensioni, in particolare una Sfera proveniente dal mondo tridimensionale di Spacelandia. Attraverso questo viaggio tra dimensioni, Abbott esplora in modo brillante concetti matematici e geometrici, offrendo al lettore una prospettiva innovativa sul rapporto tra realtà percepita e realtà possibile.
La narrazione non si limita agli aspetti scientifici: la società di Flatlandia è un’allegoria tagliente delle gerarchie e delle disuguaglianze del XIX secolo, con una critica sottile ma incisiva alle rigide strutture sociali e ai pregiudizi di genere. Questo doppio livello di lettura rende il libro tanto stimolante intellettualmente quanto ricco di spunti di riflessione sulla condizione umana.
Lo stile di scrittura è diretto e ironico, ma non privo di complessità, soprattutto nei passaggi in cui vengono descritti i concetti geometrici. Pur essendo un’opera breve, la sua profondità e originalità la rendono memorabile, capace di affascinare lettori di ogni epoca con la sua combinazione unica di scienza e immaginazione.
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