
"Uomini che odiano le donne", primo capitolo della celebre trilogia Millennium di Stieg Larsson, è un romanzo che mescola abilmente thriller, noir e critica sociale, trascinando il lettore in una storia avvincente e ricca di suspense.
La trama si sviluppa attorno a due protagonisti distinti e incredibilmente affascinanti: Mikael Blomkvist, un giornalista d’inchiesta caduto in disgrazia, e Lisbeth Salander, una hacker geniale e problematica con un passato oscuro. Il loro incontro avviene nel contesto di un caso apparentemente irrisolvibile: la scomparsa di Harriet Vanger, erede di una potente famiglia industriale svedese, avvenuta quarant’anni prima.
Larsson costruisce una narrazione intricata, giocando con linee temporali, indizi disseminati con cura e segreti di famiglia inquietanti. Il ritmo inizialmente lento consente al lettore di immergersi nell’atmosfera fredda e cupa della Svezia, per poi accelerare verso un crescendo di tensione e colpi di scena mozzafiato.
Uno degli elementi più forti del romanzo è la caratterizzazione dei personaggi. Mikael rappresenta un eroe umano, imperfetto, guidato da un forte senso di giustizia. Ma è Lisbeth Salander a rubare la scena: il suo carattere complesso, che unisce fragilità e forza estrema, la rende una delle figure femminili più memorabili della letteratura contemporanea. Attraverso di lei, Larsson esplora temi profondi come la violenza di genere, il potere e l’abuso, dando al libro una dimensione sociale e politica.
Lo stile di Larsson è dettagliato e incisivo, con una forte attenzione per la ricerca giornalistica e i meccanismi del potere. Tuttavia, in alcuni punti il libro potrebbe risultare verboso o troppo descrittivo per i lettori meno pazienti.
In definitiva, "Uomini che odiano le donne" non è solo un thriller ben costruito, ma anche una riflessione sulla corruzione, la misoginia e le ombre che si annidano nella società moderna. Un romanzo avvincente e provocatorio, che merita di essere letto tanto per la sua trama quanto per i suoi messaggi profondi.
Aggiungi commento
Commenti